Programmare le sessioni di Tavolo

La scienza e l’evidenza sulla periodizzazione dell’allenamento hanno confermato senza ombra di dubbio che la gestione della Programmazione e della Pianificazione, giocano un ruolo chiave nel raggiungimento del picco di prestazione.

La Programmazione si basa fondamentalmente sulla scelta degli esercizi in relazione alle caratteristiche dell’atleta e che quindi devono essere personalizzati e valutati caso per caso.

La Pianificazione rappresenta la gestione e l’alternanza degli stimoli nel tempo, contenuti in blocchi di varia durata come il Macrociclo, il Mesociclo e il Microciclo.

In questo articolo vorrei approfondire l’argomento Pianificazione dello sparring al Tavolo. Argomento molto dibattuto e controverso ma sul quale occorre fare chiarezza e lasciare il campo sgombero da interpretazioni, personalizzazioni o gusti personali spacciandoli come scientifici.

Come detto poco sopra, è ormai assodato che ogni stimolo che noi somministriamo all’atleta o a noi stessi, debba seguire delle regole e dei principi ormai consolidati che scienza dell’allenamento e fisiologia hanno confermato da tempo.

Il problema principale riguarda la fisiologia umana stessa, che non rispondendo agli stimoli in maniera lineare nel tempo, è soggetta a fluttuazioni e obbliga pertanto a prendere determinate contromisure, sia lato Programmazione che Pianificazione.

Assodato questo concetto, risulta evidente di come ogni sessione di allenamento (comprese le sessioni di Tavolo) debbano essere gestite tenendo presente questi concetti fondamentali per poter quindi massimizzare la risposta di adattamento fisiologica dell’atleta.

Questo ovviamente accade in qualsiasi disciplina sportiva nella quale è previsto un certo grado di coinvolgimento fisico, indipendentemente dalle specificità della stessa, perchè appunto tutto il concetto sottintende alla fisiologia umana e non allo sport di appartenenza.

Le sessioni di Tavolo, fulcro intorno al quale viene poi gestita tutta la Programmazione e Pianificazione dell’allenamento vengono troppo spesso lasciate libere di essere praticate secondo la forma del momento o addirittura improvvisate, creando di fatto un danno all’atleta e a tutto il resto della Periodizzazione.

Vi siete mai chiesti come mai, anche atleti di livello Mondiale, Olimpionici ecc…necessitino di un’allenatore? Semplicemente per avere una guida esterna, che sappia valutare nel modo più oggettivo possibile ciò di cui ha bisogno l’atleta per performare al meglio, indipendentemente dalle sensazioni o percezioni dell’alteta stesso (ovviamente un certo grado di ascolto ci deve essere ma il tutto contestualizzato alla soggettività e al periodo).

La Pianificazione dell’allenamento deve essere vista come una mappa, che attraverso la somministrazione di stimoli organizzati e coerenti è in grado di portarci a destinazione in modo sicuro e sostenibile, al contrario questo non sarebbe possibile come non sarebbe possibile innescare quel picco di forma fondamentale al fine di potersi esprimere in gara al 100% delle nostre possibilità, quantomeno da un punto di vista fisico.

Arrivando al sodo della questione, come possiamo pianificare le sessioni di Tavolo in modo corerente e organizzato? Come facciamo a determinare lo stressor della sessione quando la resistenza non è provocata da un pacco pesi o da un bilanciere ma piuttosto da un’altro essere umano? Questo ovviamente complica un pò le cose e di fatto, la matematica pura e semplice deve lasciare spazio alla pratica, all’esperienza e alla propria capacità di autoregolazione, qualità fondamentali che da un lato fanno maturare la consapevolezza dell’atleta e dall’altro possono essere il motore, il driver principale verso i fututi miglioramenti, comprendendo con il tempo quanto un certo stimolo possa essere considerato sufficiente e quanto no, con le relative sfumature intermedie.

La Pianificazione ci viene di nuovo in aiuto, fornendoci un canovaccio entro il quale andare a Programmare i vari esercizi e i relativi stimoli.

Una chiave di lettura interessante e funzionale è quella di definire all’interno del Macrociclo (di durata variabile in relazione anche al tempo a disposizione prima della prossima gara) è quella di definire dei blocchi più brevi (i Mesocicli), ciascuno con una sua logica e obiettivo, come per esempio quello legato all’Ipertrofia e allo studio dello schema motorio per quanto riguarda le prime settimane del Macrociclo che corrisponderanno quindi al primo Mescociclo, per passare poi a quello più orientato alla Forza nel quale metteremo in pratica con l’utilizzo di carichi più elevati, ciò che è stato costruito e appreso nelle settimane precedenti. Per terminare poi nel cosiddetto Taper e successivo Scarico nel quale andremo a supercompensare gli stimoli somministrati in precedenza per farci trovare pronti il giorno della Gara!

Questa panoramica ci consente di scendere ulteriormente nel dettaglio arrivando finalmente alla nostra amata sessione di Tavolo!

Anche la sessione di Tavolo deve seguire queste logiche, integrandosi con tutto il resto per poter sfruttare al meglio tutti i fattori utili al miglioramento della nostra prestazione, come la Forza Generale e la Forza Diretta, già trattate nei relativi articoli.

Si inizierà quindi con un periodo preparatorio a bassa intensità (che tendenzialmente segue la gara appena terminata) nel quale andremo a focalizzarci sul perfezionamento tecnico e sullo studio delle varianti. Lo scopo è quello di lavorare in modo qualitativo senza ripercussioni negative come dolori articolari, muscolari o tendinei eccessivi. Durante questo periodo ovviamente andremo ad alternare sessioni più leggere simil recupero attivo, ad altre leggermente più intense così da non perdere il feeling con determinate sensazioni di intensità, consci del fatto che non è l’obiettivo di questa fase spingere sull’acceleratore.

Questa fase, di durata variabile da definire in relazione al soggetto, precederà quella più intensa, nella quale potremo dare voce alla nostra voglia di tirare!

Il mesociclo successivo sarà qundi incentrato sulla Prestazione, con buon senso, e quindi con l’adozione di intensità più elevate per poter dare seguito a ciò che è stato appreso e costruito nelle settimane precedenti.

Le sessioni leggere saranno più rarefatte in favore di sessioni a medio/alta intensità, ovviamente intervallate tra loro per non cronicizzare uno stress sistemico e fisico eccessivo.

Teniamo sempre a mente che le sessioni leggere di recupero attivo, sono tanto importanti quanto quelle più intense proprio perchè di supporto a queste ultime, il recupero così come lo stimolo sono due facce fondamentali della stessa medaglia e trascurarne una in favore dell’altra non ci rende più eroici e nemmeno più performanti, soprattutto nel lungo periodo.

Anche questa fase avrà una durata variabile in relazione al soggetto e precederà quella del Taper, nel quale andremo a ridurre lo stress generale dell’allenamento senza perdere però quello stato di forma che è stato costruito nelle settimane precedenti. Sarà quindi una fase decisiva che ci codurrà verso la gara nella nostra miglior forma possibile.

L’obiettivo di questo articolo è stato quello di introdurre un concetto fondamentale, ossia quello dell’alternanza dei volumi e delle intensità. soprattutto in ottica Pratica al Tavolo.

La gestione sensata di questi stimoli può realmente fare la differenza e soprattutto permetterci di raggiungere realmente il nostro massimo potenziale e praticare questa fantastica disciplina per lungo tempo facendoci progredire costantemente, senza fretta ma senza sosta!

Fabio Pantaleoni
Autore

Fabio Pantaleoni

Founder of Omega Strength Obsession; Strength trainer Expert AIF; Raw Training Strength Specialist.

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