Toproll

Non ci si potrebbe dichiarare soddisfatti, né concludere questa rubrica senza aver dato il giusto spazio alla più comune, ma non per questo meno incompresa, delle techinche.

Il Toproll.

Innanzitutto dobbiamo delinare, definire, cosa sia il Toproll. Se ben ricordate ( io vi vedo che non leggete tutti gli articoli! ), la definizione di questa tecnica viene data per opposizione al Gancio, che già è stato trattato in questo blog.

Ove il Gancio erano le varianti applicate che andavano ad esercitare forza dal lato ulnare del braccio, il Toproll non è altro che la tecnica che sfrutta l’applicazione della forza in posizione neutra o prona del lato radiale dell’avambraccio.

Ovviamente la mera applicazione di forza dal lato radiale non basta a costituire un Toproll da sola, ma sarà accumunata ad altri movimenti per costituire lo schema motorio che noi conosciamo.

Iniziamo dalla mano, per poi dirigerci verso il lato distale dell’avambraccio, il gomito e terminare con il lato prossimale, l’articolazione gleno-omerale ed infine la muscolatura del dorso e del petto, a seguire tratteremo le varie casistiche in base alla tecnica avversaria, vista la notevole pletora di movimenti possibili.

La muscolatura della mano stessa è menzionata ma non trattata vista la sua scarsa importanza con ciò che avviene al tavolo, per quanto una spiccata ipertrofia ai muscoli lombricali o all’eminenza tenar possa rendere più scomoda la presa ed aumentare la leva tramite la quale applicheremo la pronazione…salendo verso l’avambraccio ( e di importanza ) abbiamo i flessori delle dita ( flessore superficiale delle dita, flessore profondo delle dita ), gli estensori del carpo ( estensore radiale ed estensore ulnare del carpo ), i flessori del carpo ( flessore radiale del carpo, flessore ulnare del carpo in minor maniera il palmare lungo ), i muscoli pronatori ( pronatore quadratus, pronator teres, brachioradiale ), ovviamente i flessori del braccio ( brachioradiale, brachiale, bicipite brachiale, coracobrachiale ), la cuffia dei rotatori ( sovraspinato, sottospinato, piccolo rotondo e scapolare ), del petto ( grande pettorale, piccolo pettorale, dentato anteriore e succlavio ) e del dorso ( grande dorsale, gran rotondo, trapezio, romboidi….)

Nella casistica in cui entrambi gli atleti utilizzino il Toproll il punto di contatto tra i due avversari sarà sempre la mano, ma a meno che il divario di forza che separa i due atleti non sia elevato, l’applicazione di questa tecnica ci porterà a perdere il contatto con la mano avversaria e ad utilizzare le strap.

Muscoli come i flessori delle dita, pertanto, vedranno un minor utilizzo rispetto ai flessori del polso, in quanto se si viene a rimuovere il fattore limitante dato dalla tenuta delle dita, i flessori del carpo sarano liberi di esercitare a pieno la loro funzione.

In un match dove entrambi gli atleti cerchino il controllo di mano, vi sarà inoltre, una maggior tensione sugli estensori del polso, che, assieme ai flessori, si attiveranno per garantire un’estensione radiale isometrica ( posizione causa della maggior % di infortuni del toproll, lesione della fibro cartilagine triangolare TFCC ).

Se invece il vostro avversario è un gancista, solitamente, sempre tramite attivazione

contemporanea di estensori e flessori, tornerà più utile la deviazione ulnare. Portandosi in tale posizione, verrà a mancare lo spazio tra le mani, che saranno in contatto completo, offrendo così un ottimo punto su cui fare leva sulle dita avversarie, per procedere a portare il polso nemico in estensione.

Lo schema motorio sarà differente anche a livello del gomito, nella prima casistica si ricerca quasi un avanzamento iniziale dello stesso, per aquisire altezza per coadiuvare lo sforzo di deviazione radiale, una volta raggiunta tale posizione il match è spesso gia vinto, e il coinvolgimento del dorsale, per quanto utile, non è determinante.

Se invece il nostro avversario sta provando ad inganciarci, è necessaria una repentina trazione di dorsale, un angolo più aperto tra avambraccio e braccio è “perdonato” e la tensione massima è a livello del polso, fulcro sul quale si sta applicando forza verso l’alto, per far cedere il polso avversario. La posizione ideale consiste in un angolo ora chiuso, un dorsale in massimo accorciamento, polso avversario in estensione, flessione del carpo nostra, e avambraccio neutro o prono.

Un tipico errore tecnico è affondare lateralmente senza aver solidificato una posizione neutra o prona. Un tipico errore teorico è non dedicare abbastanza tempo ( o non utilizzare gli esercizi corretti ) per i muscoli pronatori nella fase offensiva del gesto.

Quando invece ci troviamo di fronte ad un presser, nel caso stia provando ad applicare una pressa supina sarà necessario comportarsi come se esso sia un gancista.

Sia esso un flop-presser, dovremo sostanzialmente dimenticarci di tutto tranne che di flessione del carpo nella maniera più brutale possibile, non è possibile eseguire una pressa senza pronazione, e affondare lateralmente più velocemente possibile, non è possibile eseguire una pressa dalla metà sfavorevole del tavolo ( è una tecnica prettamente offensiva, non è possibile applicarla nemmeno parzialmente una volta persa l’iniziativa ).

Un errore tipico a tutte le varianti elencate ( ma abbastanza raro vista la peculiarità delle persone che lo possono sfruttare ) è terminare in una posizione di iper-pronazione senza un’elevata flessione del carpo.

tale posizione spesso porta a sconfitta visto che la forza applicata sarà sprecata contro la struttura ossea e tendinea avversaria. È possibile recuperare tale posizione chiudendo l’angolo del braccio e aumentando la propria flessione del carpo.

Tale problematica è spesso causata da una carenza di “pressione laterale”, molto tracurata in allenamento ( per la spiegazione dettagliata riguardo alla Sidepressure, si rimanda all’articolo apposito già pubblicato. Si ricorda anche, per l’avversario, di NON puntare a sfruttare tale posizione di over pronazione, in quanto profondamente lesiva sia in termini acuti che cronici ).

Un breve elenco di esercizi di comprovata efficacia sono:

la Backpressure al tavolo:

Un qualsisi lavoro di dorsale come trazioni, rematore, pulley…ricordando di allenare sia il vettore orizzontale che verticale.

La muscolatura di petto, spalle, polso..tramite gli innumerevoli esercizi a disposizione ( piegamenti, panca, pec machine, spinte con manubri…. alzate laterali, ai cavi….flessione del polso a diversi angoli possibili, con peso adeguato ed esecuzione isolata ).

I pronatori, tramite lavoro sia difensivo:

che offensivo:

Per la Sidepressure si rimanda come prima all’articolo già pubblicato, ricordando di non trascurare tale aspetto.

Buon allenamento a tutti!

Martino Doni
Autore

Martino Doni

SBFI Athlete; Medical Student; Personal trainer; Training Methodologist

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