Esplosività

Una delle cose più frustranti che possa accadere in questo sport, è perdere senza aver avuto occasione di aver espresso la propria forza.

E per chi abbia avuto l’occasione di assistere ad una gara, avrà sicuramente notato come la maggior parte degli incontri finisca in un attimo.

Nonostante ciò, l’allenamento della “velocità” rimane particolarmente trascurato o addirittura ignorato dalla maggior parte degli atleti; proviamo a cambiare le cose!

“Velocità” è un termine molto ampio, l’autore d’ora in poi userà tale parola per indicare il generale aumento di performance al tavolo, specificando le sotto categorie tramite linguaggio specifico.

Prontezza di riflessi

Come tutti sapranno, l’incontro al tavolo non inizia a discrezione degli atleti, sarà bensì l’arbitro a dare il comando di partenza. L’intervallo di tempo che va dal “GO!” alla contrazione muscolare è la finestra di tempo in cui la nostra prontezza di riflessi va ad agire. Si parla di pochi decimi di secondo, ma la differenza è notevolissima; controllare un avversario da una posizione di svantaggio non è sicuramente ciò che ricerchiamo in gara. Stando a quanto ricercato dall’autore non vi sono evidenze scientifiche che i riflessi siano stimolo specifici ( per lo meno, non in maniera così rilevante da rendere inutile ciò che segue ), è quindi possibile allenare la propria prontezza di riflessi, ovvero diminuire l’intervallo di tempo in cui siamo in grado di rispondere allo stimolo ( in questo caso uditivo, “GO” ), anche tramite esercizi che non siano partenze veloci al tavolo. Andrà quindi bene una qualisi app, o gioco ( afferare palline che cadono al volo, cliccare sullo schermo in seguito a stimolo uditivo, visivo ecc….) progettato a tale scopo.

Predominanza delle fibre muscolari.

Le fibre che compongono i muscoli del corpo umano sono divise in due tipologie, fibre bianche, o rosse. Le fibre rosse hanno circolazione sanguigna, e sono più adatte a sforzi lenti, ma prolungati. Le fibre bianche invece, si prestano meglio ad una breve prestazione anaerobica. Il rapporto tra queste fibre è puramente di causa genetica (e l’allenamento può intervenire in maniera estremamente limitata), alcuni individui avranno una percentuale di fibre bianche naturalmente più elevata, e saranno quindi più proni a sforzi esplosivi. E importante notare come, anche se non sia possibile trasformare le proprie fibre rosse in fibre bianche, è possibile invece rallentare il naturale processo che con l’invecchiamento trasforma le fibre da bianche a rosse. Si raccomandano quindi esercizi di lavoro sull’esplosività, come l’esecuzione dinamica di curl o trazioni.

Schema motorio.

Il nostro corpo migliora con la reiterazione: eseguire un gesto più volte, ci rende più coordinati, efficenti e abili. Le conseguenze di questa ovvietà, è che sia necessario praticare il gesto che si vuole portare in gara il più spesso possibile. Se prima abbiamo detto che non era necessaria specificità, ora vale l’esatto opposto; l’obiettivo è replicare in ogni aspetto il gesto della gara in allenamento, ed eseguirlo il più velocemente possibile senza resistenza.

Unendo questi tre aspetti, otterremo una prestazione qualitativa, pronta di riflessi, condizionata dal lavoro esplosivo ed efficente in seguito alla pratica.

Si segnalano i diversi tipi di stress da considerare per rendere proficuo l’allenamento. Il meno tassante a livello fisico e mentale è il miglioramento del tempo di reazione, seppur richieda attenzione costante, è possibile ripeterlo durante la giornata senza particolari problemi.

A seguire la replicazione del gesto specifico. Molto tassante per il nostro SNC ( sistema nervoso centrale ) da eseguire ad inizio allenamento, e per poche serie, a causa dell’immediato calo prestativo.

Da ultimo il lavoro esplosivo. Si raccomanda la cautela, e l’utilizzo di questa pratica solo da parte di atleti formati, condizionati e con uno schema motorio molto ben consolidato, in quanto lo stress tendineo, articolare e muscolare è di notevole entità. Non eseguire più di un paio di volte a settimana, mai in condizioni di assenza di riscaldamento.

Buon allenamento !

Martino Doni
Autore

Martino Doni

SBFI Athlete; Medical Student; Personal trainer; Training Methodologist

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