Nel campo della preparazione fisica generale, e non solo, poche diatribe hanno acceso gli animi di atleti e allenatori come quella tra le modalitร di esecuzione degli esercizi in ottica di potenziamento muscolare: range di movimento parziale o range di movimento completo?
Questo argomento ha toccato e tocca trasversalmente tutte quelle discipline che, in ottica di preparazione fisica generale, si avvalgono degli esercizi con manubri e bilancieri per il potenziamente di tutte quelle abilitร neuromuscolari coinvolte nella disciplina di riferimento, sia che si tratti di Forza Generale che di Forza Diretta.
Come sempre succede, e questo caso non fa eccezione, ogni schieramento porta motivazioni piรน o meno valide per avvalorare la propria tesi: il sostenitore dei movimenti parziali spesso punta tutto sullโiper specificitร del movimento, per cui qualsiasi cosa venga fatta al di fuori dello sport specifico di riferimento, deve avere una sovrapposizione motoria con il gesto. Di riflesso abbiamo chi osanna lโesecuzione di movimenti completi (e spesso anche esercizi accessori che chiamare โesoticiโ รจ un eufemismo) convinto che qualsiasi cosa permetta unโadattamento neuro-muscolare diverso dal gesto, sia un valore aggiunto a prescindere.
Come abbiamo descritto nellโarticolo Le forze in gioco nel Braccio di Ferro riassumiamo il motivo per il quale un atleta deve avvalersi di esercizi di potenziamento non specifico (Forza Generale) al fine di migliorare nella propria disciplina:
- Miglioramento della coordinazione intra e inter muscolare, che tradotto significa una migliore capacitร di contrazione muscolare e una migliore capacitร di muoversi sotto carico.
- Miglior โintelligenzaโ motoria. Un certo grado di versatilitร rispetto alla propria disciplina, rimanendo nel campo del buon senso, permette di migliorare di riflesso nel proprio sport.
- Riduzione degli squilibri muscolari, che spesso concorrono ad una maggiore esposizione a infortuni.
- Recupero muscolare piรน efficiente.
- Miglioramento della capacitร di reclutamento muscolare.
Ma venendo al nocciolo della questione, vediamo innanzi tutto le varie motivazioni sia dellโuno (movimenti parziali) che dellโaltro approccio (movimenti completi), perchรจ se รจ vero che la veritร sta nel mezzo รจ anche vero che gestire in maniera bilanciata questi aspetti allโinterno della preparazione non รจ affatto semplice.
Vediamo quindi alcuni PRO che avremo nellโutilizzare i movimenti parziali allโinterno della nostra
preparazione, sia di Forza Generale che di Forza Diretta: - Consentono un carico esterno maggiore, che tradotto significa caricare di piรน! (alzi la mano chi non gode nel vedere manubri e bilancieri pieni di dischi!).
- Sono piรน simili al movimento richiesto nella Forza Specifica.
- Permettono di fare apparentemente piรน volume grazie appunto a un minor range di movimento e di conseguenza ad un tempo sotto tensione minore.
- Il maggior carico utilizzato migliora di conseguenza il condizionamento muscolo/tendineo/articolare.
di CONTRO perรฒ avremmo altrettanti svantaggi nel concentrarci troppo su questo tipo di
approccio, tra i quali: - Stimolo muscolare mediamente inferiore, causato appunto da un tempo sotto tensione inferiore e da un range di movimento parziale.
- Abilitร motoria ridotta a causa di un movimento piรน semplice e neuromoscolarmente piรน โpoveroโ
- Esposizione a infortuni e infiammazioni maggiore, potenzialmente causato da unโutilizzo di carichi di lavoro non sempre in grado di essere gestiti correttamente (spesso sovramassimali rispetto al range serie/ripetizioni utilizzato).
- Tendenza maggiore al Cheating in quanto il movimento parziale tende ad avere meno riferimenti motori e a farci concentrare troppo sul carico esterno rispetto al gesto.
Venedo dunque allโapproccio opposto, ossia quello del range di movimento completo, vediamo
alcuni dei PRO che abbiamo nel perseguire questa strada: - Tendenzialmente minore esposizione agli infortuni in quanto la tecnica di esecuzione viene spesso percepita come piรน importante rispetto al carico esterno.
- Miglior coordinazione muscolare in quanto il rom completo, lavorando ad โangoli apertiโ permette un maggior coinvolgimento muscolare globale.
- Stress neuromuscolare inferiore dato sopratutto dal carico esterno minore e quindi un minor depauperamento di energie nervose, preservandole quindi per lโimportantissima pratica al tavolo.
- Sviluppo muscolare piรน equilibrato, con conseguente protezione dagli infortuni
- A paritร di volume, stimolo muscolare allenante maggiore grazie ad un maggiore tempo sotto tensione e da un range di movimento piรน ampio.
Anche in questo caso, come ogni pro cรจ almeno un CONTRO, che elencheremo qui di seguito: - Minor condizionamento articolare e tendineo causato principalmente da carichi esterni inferiori
- Eโ mediamente richiesto piรน tempo per apprendere il gesto a causa della sua maggior complessitร
- Specificitร inferiore rispetto ai gesti del Braccio Di Ferro
Come รจ evidente quindi non รจ tutto bianco o tutto nero, ma saper prendere il buono che c’รจ da ogni approccio รจ sicuramente la strada migliore per poter progredire in modo sostenibile e sopratutto duraturo nel tempo.
Unโidea che vi suggeriamo รจ quella di valutare la durata della vostra preparazione e gestire entrambi gli approcci durante tutto il periodo che va dalla fine di una competizione alla data della successiva. Concretamente questo si puรฒ tradurre in un periodo iniziale in cui ci si concentrerร maggiormente su esercizi di Forza Generale e Diretta a ROM completo in quanto si avrร lโopportunitร di massimizzare i guadagni da questo approccio quindi mantenendo bassi gli stressor (la preparazione
รจ appena iniziata) gestire i carichi in modo da favorire il recupero muscolare e il condizionamento generale (le fasi iniziali di una preparazione iniziano al termine di una competizione, periodo nel quale si deve riprendere la forma, ridurre infiammazioni e dolori e riprendere il feeling con gli esercizi meno specifici che ovviamente sono stati accantonati nelle fasi finali della preparazione per potersi concentrare maggiormente su esercizi piรน specifici) e anche per avere mediamente un buffer di lavoro piรน ampio da poter sfruttare nelle fasi successive quando si aumenterร lโintensitร di lavoro.
Nelle fasi successive invece, quando la forma sarร tornata, dolori e infiammazioni saranno rientrati nei range fisiologici e il feeling sotto carico buono, ci si potrร di nuovo concentrare su progressioni di intensitร , lavorare quindi sporadicamente anche su movimenti parziali cosรฌ da ricercare quellโintensitร in piรน che ci permette di condizionare positivamente sistema nervoso e stimolo muscolare e articolare.
Come vedete quindi, non esiste un approccio totalmente positivo o totalmente negativo.
La gestione sapiente degli stimoli allenanti, lโorganizzazione strutturata degli allenamenti, delle loro fasi e cicli consente di avvalerci in maniera sensata di entrambi gli approcci.
Nel prossimo articolo simuleremo con alcuni esempi come gestire, per ciascuna fase, i vari approcci al fine di massimizzare il piรน possibile i pro e minimizzare i contro di ciascun approccio.